Il Liber de doctrina dicendi et tacendi (1245) di Albertano da Brescia (inizio XIII secolo - Brescia, 1270 circa) è un trattato di retorica e morale che ebbe immediato successo e diffusione nel Medioevo, sia in Italia che in Europa, come dimostrano le numerose traduzioni in diverse lingue romanze.
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Il volume presenta lo studio della tradizione manoscritta di quattro versioni italiane anonime (di cui tre finora inedite) e ne pubblica le edizioni critiche. Si tratta di testi diversi per estensione, struttura e contesti di diffusione e ricezione. Il primo, più antico e diffuso, è un prodotto di inizio Quattrocento originario della Toscana occidentale; in questo adattamento, il messaggio morale e pedagogico del trattato viene privilegiato rispetto ai precetti retorici e il messaggio laico di Albertano viene reinterpretato in chiave devozionale. Il secondo, più ampio, persegue l'obiettivo di offrire un testo più fedele al modello e di recuperare la sua originaria funzione di trattato di retorica. Il terzo, più tardo dei precedenti, riduce la fonte a un repertorio di materiale sapienziale, un mero florilegio di auctoritates e sentenze morali, talvolta provenienti da fonti diverse dal Liber de doctrina dicendi et tacendi. L'ultimo, infine, è una versione bilingue, mutila del finale e trasmessa da un unico testimone, che si distingue dalle altre prese in esame soprattutto per l'uso alterno di volgare e latino.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici