Il guardiacaccia scrittore ci riporta nei luoghi dei suoi quattro libri più amati, tra le storie che lo hanno reso celebre, per l'impegno a difesa del creato. Ho visto piangere gli animali: "Sono nato e vissuto a contatto con la terra, gli alberi e gli animali.
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Ho scoperto che la natura è un grande libro, ma ho imparato che, per leggerlo, bisogna prima conoscere il suo alfabeto e le sue leggi: ho cominciato la prima pagina e so che non mi basterà la vita per leggere la seconda. Ho visto e sentito quanto e come l'animale uomo, negli istinti, possa essere simili alle altre creature... Ho sentito il grido dell'aquila Ho ascoltato le voci della montagna, il cantare dei ruscelli e dei ghiaioni, ho provato a correre sui sentieri dei camosci e mi sono arrampicato sui posatoi dell'aquila. Vivo la montagna come gli animali, andando sui loro sentieri in tutte le stagioni... Il suicidio del capriolo. Ho visto animali braccati, li ho visti abbandonare la vita, per fuggire alla morte. Le pallottole o i pallini, quando escono dalla canna, possono colpire indistintamente chiunque e qualsiasi cosa senza provare assolutamente nulla, loro uccidono e basta... Lo sguardo del lupo. L'uomo è l'essere più arrogante e distruttore che sia mai esistito sulla terra, eppure si autodefinisce razionale, spirituale, etico e morale... Si ritiene al di sopra degli istinti, producendo comportamenti distruttivi verso la natura, che è la prima madre.