L'amore di Dante per i grandi autori latini è un argomento che ha da sempre affascinato tanto gli esperti quanto i semplici appassionati dell'opera dantesca. Il presente volume riesamina la questione delle fonti di Dante facendosi guidare dai riferimenti che l'autore include esplicitamente nella sua opera.
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In questo modo, è possibile identificare chiaramente le strutture compositive che Dante coglie nei suoi venerati modelli antichi e ripropone, elaborandole e rinnovandole, nei suoi scritti. Si scopre così che il dialogo tra Dante e Francesca nel celeberrimo canto V dell'Inferno si struttura sul dialogo impossibile tra Enea e Didone nell'Eneide, e che un autore come Livio, la cui conoscenza da parte di Dante è stata più volte messa in dubbio, rappresenta per il poeta fiorentino l'epitome del genere storiografico. Il quadro che emerge da questi e molti altri casi analizzati nel volume fornisce una nuova e più sfaccettata immagine del tanto dibattuto classicismo dantesco. (Fonte: editore)
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