La guerra contro il brigantaggio borbonico dopo il crollo del Regno delle Due Sicilie fu il primo conflitto armato combattuto dall’Italia unita.
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Mobilitando larghi settori della popolazione meridionale al fianco delle istituzioni e dell’esercito nazionale, la guerra portò a termine il duro scontro tra liberali e assolutisti che aveva dilaniato la società del reame napoletano nell’età delle rivoluzioni. Il volume guarda ai protagonisti della mobilitazione e della guerra. Inquadrando la decisiva vicenda postunitaria in una prospettiva risalente al periodo napoleonico, si ricostruiscono i profili, le esperienze, le pratiche e i cicli operativi di chi visse la violenta realtà della guerra irregolare combattendo contro il brigantaggio: dagli eserciti regolari, alle polizie, ai corpi paramilitari. Le traiettorie individuali e il vissuto dei singoli si intrecciarono con i processi di legittimazione sociale delle nuove istituzioni, attraverso una guerra che sancì la vittoria del patriottismo italiano e avviò la costruzione del nuovo Stato nazionale nel segno della sconfitta dell’antico banditismo rurale alleato alla controrivoluzione.