La "Naturalis Historia" si inquadra in un periodo che vede la rapida crescita dei ceti tecnici e professionali: nella vita civile, politica, nell’amministrazione pubblica e nella carriera militare si manifesta la necessità di far fronte a una crescente specializzazione, donde la grande richiesta di informazione e divulgazione tecnica.
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Allo stesso tempo, la curiosità scientifica si declina anche sotto forma di intrattenimento e produzione di letteratura “di consumo”. L’opera di Plinio è la realizzazione più compiuta di questa duplice tendenza: si configura come una enciclopedia di tutto lo scibile umano, fornendo al contempo una messe di notizie su fenomeni strani e di aneddoti inconsueti, destinati a docere e a delectare insieme. Il libro VII è dedicato all’antropologia e mette a fuoco l’essere umano, al quale si guarda da molteplici scorci prospettici: i vari popoli della terra e le loro “stranezze”, il corpo umano, il ciclo della vita, le facoltà fisiche e intellettuali. Con un testo di Marino Niola.
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