La letteratura teatrale italiana è una disciplina ibrida, in continuo dialogo con la letteratura e con la storia dello spettacolo. Ma i testi drammatici possono acquisire il giusto rilievo se ricomposti nella tradizione teatrale a cui appartengono, la quale risponde a logiche, regole poetiche, meccanismi produttivi e fruitivi del tutto diversi da quelli della produzione letteraria.
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Il volume propone uno strumento di studio che agevola il riconoscimento delle prerogative di tali testi, formati da parole che si dicono – come i dialoghi, i monologhi, i soliloqui, i prologhi, i cori – e da parole che non si dicono – come le didascalie –, e offre un primo approccio per la loro analisi. Inoltre, articola una storia del testo drammatico in Italia, dal Medioevo fino al passaggio tra il Novecento e il Duemila, inseguendo le trasformazioni e gli eterni ritorni delle forme, dei generi e delle poetiche, ascoltando le complicità tra la pagina e la scena, incontrando le maggiori opere teatrali e una coralità di autori che ha cercato appassionatamente di raggiungere sia i lettori sia gli spettatori.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici