L’analisi del pluralismo religioso nel mondo dello sport, attraverso il richiamo alle differenti fattispecie in cui lo stesso si manifesta, consente di enucleare due ordini di considerazioni generali.
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In primo luogo, è possibile asserire che lo sport viene vissuto, oltre che come mezzo educativo e di formazione dell’individuo, anche quale strumento attraverso cui testimoniare il credo religioso di appartenenza. Se improntato ai principi di lealtà, di non discriminazione e di non violenza, lo sport concorre alla piena affermazione e crescita dell’identità personale. D’altra parte, le religioni, attraverso il dialogo e la condivisione del linguaggio universale dello sport, appaiono favorire un senso comune di appartenenza e di partecipazione per l’affermarsi di uno sport che sia occasione per avviare quei processi di cambiamento essenziali ai fini della costruzione di una società effettivamente inclusiva
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PAVU3@Università Pavia. Biblioteca di Giurisprudenza