I bambini, solo conoscendo il senso delle cose, riescono a spiegarsele. E per capire chiedono, instancabili, sempre. Quando si regge lo stillicidio dei loro perché e ci si sforza di dargli le risposte che meritano, si arriva sempre al cuore delle questioni.
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La voglia di raccontare la storia già molto conosciuta, ma non ancora da tanti digerita, di Franco Basaglia, del manicomio liberato e del suo superamento, nasce proprio dalle domande dei più piccoli e dal tentativo di provare a ripercorrere fatti già noti con gli occhi e il cuore di una di loro, per darne una lettura inedita, unica e spudorata, quella cioè di chi non ha ancora sovrastrutture imposte da regole sociali. In questo lavoro hanno preso forma le parole per cercare di rispondere a quei tanti perché e per raccontare scampoli di vita della bambina che è stata dentro a quella rivoluzione. Bambina che nel frattempo è cresciuta e che spontaneamente ha fatto di quella esperienza la base per costruire la sua professione. Come camminerebbe mio padre ora, con cent’anni appoggiati sulle spalle? Sarebbe ancora dritto, questo lo so. L’11 marzo 1924 nasceva Franco Basaglia. Cento anni dopo, la storia del suo lavoro, del manicomio liberato e poi superato continua a farsi sentire. Ma, per far sì che le sue pratiche e i suoi insegnamenti restino guida e strumento anche per leggere il presente, serve andare al cuore delle motivazioni di Basaglia; porre le domande più decisive, quelle più scomode, quelle più oneste. Il tipo di domande che solo i bambini, implacabili e senza pudori, sanno fare. In questo libro il racconto della rivoluzione che portò all’apertura e all’abbandono progressivo dei manicomi passa proprio attraverso gli occhi di una bambina, Alberta, la figlia di Franco Basaglia e Franca Ongaro. Il suo sguardo segue dal basso i passi dei genitori e di tutte le donne e gli uomini che insieme a loro hanno operato per scardinare un sistema. Quando si è piccoli non si può fare altro che cogliere la verità delle cose, lasciandosi toccare e travolgere da un’esperienza straordinaria. Un racconto che torna in un’edizione arricchita da tre nuovi capitoli, con una lettera inedita di Franco Basaglia e Franca Ongaro.