Le parole per dirlo raccoglie il vissuto di chi ha attraversato la Storia mentre questa scriveva le sue pagine più dure. Ma è anche il diario di bordo di una vita costellata di incontri esemplari, capaci di urlare il loro sdegno per la guerra e restituire il senso più profondo dell amicizia, dell affetto e della solidarietà tra esseri umani. La guerra è la malattia del mondo.
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Appena scoppia, è causa immediata di dolori infiniti, disastri, morte. Ma le guerre continuano a mietere vittime anche dopo che finiscono. Ne è un tragico esempio la Sindrome dei Balcani , la lunga serie di malattie provocate dall esposizione ai proiettili con uranio impoverito o dall inalazione di particelle d amianto rilasciate nell aria in seguito alla distruzione di palazzi e complessi industriali. È accaduto durante i conflitti esplosi in ex Jugoslavia e Kosovo: piccole particelle infinitesimali, invisibili agli occhi, che una volta entrate nel corpo di soldati, civili e persino reporter non lasciano scampo. A distanza di molti anni si ripresentano quasi fossero un prolungamento dell orrore bellico, e colpiscono. Proprio come è successo all autore del libro che stringete tra le mani. In questo breve ma densissimo volume Franco Di Mare passa in rassegna parole-chiave quali assenza , memoria , resilienza , amore , storia . E nel farlo affianca alle riflessioni la potenza del racconto, nutrito dalle emblematiche vicende a cui ha assistito sul campo nei tanti anni da inviato: vicende che lo hanno segnato e adesso riecheggiano nella battaglia contro il male dentro di lui.