Rileggere un testo così conosciuto come Il fu Mattia Pascal nasce dal desiderio di analizzare le idee veicolate nel loro complesso rapporto con il contesto storico e con il fascismo a-venire, un crogiuolo di abiti mentali, pulsioni, tensioni e comportamenti che caratterizza quegli anni.
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Non si tratta di cercarvi presunte anticipazioni, viene però da chiedersi se l'avvento del regime rappresenterà la realizzazione sul piano politico di un sentire profondo che apparteneva a Pirandello e a vasti settori della società del tempo. La trama del testo viene ripercorsa per cogliere i concetti di snodo del narrato: il caso, l'uomo nuovo, il denaro, l'inutilità dello sforzo. A questi si aggiungono l'individualismo, l'attacco alla democrazia e alla scienza, temi e idee che attraversano il contesto storico-culturale dell'epoca. È nell'intreccio tra vita e forma che la sintonia tra la visione del mondo pirandelliana e il fascismo sembra trovare uno dei suoi cardini. Il fascismo politico si presenterà come la risposta attesa dall'uomo in grigio, ma la storia si alimenta della stessa ambiguità del titolo: se da un lato è l'uomo in grigio che attende Mussolini, allo stesso tempo è l'oggetto dell'attesa ad essere l'uomo in grigio?