Questa edizione di "Un medico di campagna", folgorante e visionaria raccolta di racconti apparsa per la prima volta nel 1919, offre un'anticipazione di quella che, a partire dalla ricorrenza del centenario della morte dell'autore, sarà la nuova edizione integrale in cinque volumi, diretta da Luca Crescenzi, delle opere, dei diari e delle lettere di Franz Kafka (1883-1924) nei «Meridiani». Un'impresa alla quale parteciperanno alcuni fra i maggiori studiosi e traduttori dell'opera di Kafka, e che intende idealmente ricollegarsi a quella, in gran parte dovuta alla perizia traduttiva di Ervino Pocar – con collaboratori d'eccezione come Remo Cantoni e Ferruccio Masini –, realizzata nella medesima collana fra il 1969 e il 1988. La ricerca su Kafka ha assunto dimensioni colossali e ha dato spazio a una Babele di approcci critici dagli esiti assai diversi, di cui tuttavia le attuali edizioni critiche e commentate, compresa quella assai nota pubblicata dall'editore Fischer a partire dai primi anni Ottanta, non rendono conto che in minima parte. Un commento innovativo ha il compito di sintetizzare ed enucleare i contributi più significativi per un inquadramento ragionato dei testi e della loro ricezione nel corso del tempo, pur nella consapevolezza che la selezione di tali contributi deriva necessariamente dalla prospettiva che si intende adottare, al fine di proporre una lettura consapevole e demistificata che restituisca in toto quella visione radicalmente critica delle cose che è la cifra più grande e più saldamente attuale di un autore come Kafka. L'obiettivo fondamentale della nuova edizione che da qui prende avvio è quello di agevolare l'orientamento del lettore all'interno di un'opera composita, costituita da scritti editi e inediti, testi compiuti e frammenti, aforismi, abbozzi e, come mostrano i diari, infiniti spunti e tentativi poetici e poetologici geniali, che istituiscono tra di loro una fitta rete di rimandi assai difficili da ricostruire. L'intento è di rendere perspicue le variazioni, le affinità, le contrapposizioni concettuali e le linee di continuità genetica fra le immagini, i motivi, le strutture formali e persino le soluzioni grammaticali e sintattiche di cui si sostanzia la scrittura kafkiana. Di assoluto rilievo anche le nuove traduzioni, che verranno condotte – fin dove possibile e con poche eccezioni – sui manoscritti conservati presso la Bodleian Library di Oxford, il Deutsches Literaturarchiv di Marbach am Neckar e la Biblioteca Nazionale Israeliana di Gerusalemme, e presso un numero relativamente ristretto di collezionisti privati.