La tecnologia migliore è quella che non si vede, perché è così semplice da usare da essere diventata "trasparente". Il computer, invece, è ancora intrusivo, fin troppo visibile ed esigente: si tratta ancora di un oggetto progettato da tecnologi per tecnologi. Ma le cose non devono per forza andare così, secondo l'autore di questo libro.
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Bisogna ripartire da zero, iniziare con gli apparecchi più semplici (gli "infodomestici", elettrodomestici di informazione), centrati sugli esseri umani, dove la tecnologia informatica scompaia dietro le quinte per lasciare spazio a macchine adatte a compiti specifici e in grado di conservare tutta la potenza necessaria senza eccessi di complessità.