L’esperienza vissuta dalle comunità cristiane nel tempo della pandemia ha suscitato una serie di pensieri che travalicano i confini della stretta emergenza. Uno specifico ambito di riflessione è quello riguardante la dimensione sacramentale della fede e, in particolare, la prassi penitenziale.
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Proprio la prassi “eccezionale” attuata in quel frangente da alcune diocesi italiane ha rappresentato una preziosa opportunità per sondare nuovi percorsi, riaprendo la riflessione e rilanciano il dibattito ecclesiale. La “terza forma” della penitenza, quella che prevede una dimensione comunitaria nella celebrazione (senza confessione individuale), viene qui messa a fuoco da studiose e studiosi di diverse discipline. Quella forma celebrativa, da considerarsi fino ad oggi straordinaria, li provoca a riflettere sulla riconciliazione nel suo complesso. I saggi pubblicati in questo volume – completati da una sezione a carattere documentale – offrono una pluralità di riletture e una ricchezza di prospettive teologico-pastorali sul tema, nell’intento di contribuire a un sapiente rinnovo dei riti e della sensibilità di fede che li innerva. I contributi riprendono una serie di istanze sul sacramento della riconciliazione che, nonostante gli sforzi dei decenni della riforma conciliare, sono rimaste “in sospeso”. E reclamano oggi con urgenza una riflessione che sia coraggiosa.