Il volume offre un’indagine analitica dell’aspetto performativo presente nelle rappresentazioni della produzione drammatica attica conservata, che, per la prima volta, viene considerata nella sua interezza: da Eschilo, a Sofocle, a Euripide, ad Aristofane, a Menandro. Della messa in scena dei testi teatrali composti dai grandi poeti del V/IV secolo a.C.
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viene proposta una ricostruzione, che, basandosi sull’esame del complesso rapporto tra parola (lexis) e visualità (opsis) da cui lo spettacolo greco antico era fortemente condizionato, permette di tracciare una progressione diacronica nell’uso e nella funzione delle tecniche drammatiche e di delineare un differente gusto artistico nelle soluzioni adottate, non solo tra gli autori all’interno di uno stesso genere teatrale, ma anche fra tragedia e commedia.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici