L'assenza di una generale nozione legale di rinunzia dominica non ha agevolato la dottrina nello sforzo teso a chiarire gli elementi di struttura e di funzione delle volizioni estintive del diritto di proprietà effettuate dal titolare.
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In ambito comunistico, poi, l'idea che alla rinunzia del quotista non possa essere ascritto il tratto dell'unitarietà ha indotto per un verso ad un maggiore raccoglimento sull'oggetto dell'abbandono e sui peculiari svolgimenti di quest'ultimo legati a fatti riguardanti la nascita e la continuazione della contitolarità, per l'altro a postergare l'indagine sui profili funzionali - in una con il vaglio di meritevolezza - rispetto ad altre ispezioni dirette al recupero dell'esatta dimensione del substrato giuridico che fa da sfondo alla perdita volontaria delle posizioni condivise.
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