Elio Vittorini : conversazione illustrata : catalogo della mostra, Siracusa, Ex Convento del Ritiro, 30 giugno - 10 luglio 2006; Catania, Ex Monastero dei Benedettini, 7- 14 maggio 2007
Poco più che ventenne, Vittorini si cimenta anche col cinema stilando pagelle e istituendo gerarchie. Lo fa con diversi articoli sul Bargello, il foglio del fascismo giovanile e di movimento.
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E in cima al suo Olimpo piazza René Clair, di cui sposa l anarchismo generoso e confuso di A nous la liberté, la poetica utopica antitecnocratica di quel film, ma soprattutto la strizzata d occhio che vi suggella il ricongiungersi dei destini divaricati dei due protagonisti. Simbolo, quello strizzar d occhi, di una solidarietà profonda, vitale, liberatoria, al di là delle classi sociali e delle opzioni ideologiche, fra chi ha subito comunque il marchio del reietto, fra chi è ancora sempre in preda a implacati furori. Simbolo, perciò, adottato dallo scrittore siracusano come leit-motiv, come figura riassuntiva e polivalente della propria utopia, a partire dall occhietto che in Conversazione si scambieranno Silvestro e l arrotino come esternazione carbonara dei loro furori sempre meno astratti, fino a quello che darà addirittura il titolo al romanzo del 47, Il Sempione strizza l occhio al Frejus, dove lo strizzar d occhi che lega il silenzio del nonno e la melodia di Muso-di-Fumo prefigura l utopico traguardo di una ricomposizione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale, tra lotte operaie e le ragioni della poesia Allo stesso modo Elio Vittorini, al di là delle immagini di questa mostra, strizza l occhio al nostro presente: e non sai se la sua sia una smorfia d indulgenza o di disappunto, l allusione a un utopia ancora praticabile o la sensazione amaramente rinnovata della quiete nella non speranza.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici