Oggi, nel 1997, la parte dell'Africa nera nella produzione mondiale rappresenta meno del 2 per cento. Il libro si apre su questa constatazione di un fallimento che è anche il fallimento della economia moderna in quel continente, del progetto dello sviluppo e del tentativo d'importare il modello dello Stato-nazione.
[...]
Ma esiste un'altra Africa che non è quella della razionalità economica; un'Africa ben viva anche se non in buona salute, un'Africa di "bricolage" in tutti i campi e a tutti i livelli, dove lo scambio sotto forma di dono coesiste con gli effetti della mondializzazione.